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Ma tu queste attività dove le trovi?

È una domanda che aspettavo da anni????

I primi tempi, e giustamente anche ora a volte, le domande più frequenti vertono sulla soddisfazione dei bisogni primari.

Poi una mattina accade!
”Ma tu queste attività dove le trovi?”

Il mio animo da educatrice trova un respiro più ampio. Perché la risposta non è secca e immediata, della serie: da Pinterest.

No, non è così.

Le attività che propongo mi vengono ispirate da discorsi con le mamme del nido, amiche, dai bambini stessi, dalla ricerca educativa di vari testi di pedagogia.

L’attività di oggi, (che invito sempre a chiamare il lavoro dei bambini, e che assolutamente non è un lavoretto) parte dall’esperienza dello specchio Montessori.

Per noi adulti lo specchio ha una finalità estetica, ma per i bambini è un mondo. Permette loro di prendere conoscenza di sé stesso attraverso i suoi movimenti.

Oggi ho proposto la carta stagnola come strumento creativo che richiama lo specchio, e i tre colori primari ad acquarello Waldorf.

La riflessione di base è quella di sperimentare cosa significa muoversi nello specchio della propria identità con i colori diluiti, quindi con il sentire che richiama l’acqua e che permette di fluire, sperimentando l’Io.

Quindi, la risposta alla domanda:”Ma tu queste attività dove le trovi?”, sta nelle letture pedagogiche della teoria che come cibo è stato tante volte provato, masticato e digerito, diventato esperienza e nel fluire della vita si tratta di unire strumenti ai nostri obiettivi.

Il mio obiettivo come educatrice è permettere al mio gruppo di bambini di avvicinarli al mondo reale, con curiosità, stimoli e creatività.

Le riflessioni che porto sono frutto della strada compiuta, bagaglio interiore di profondità che sottolinea per me l’importanza del QUI ED ORA che viviamo per non farci mai cadere come adulti nella banalità del ‘lavoretto’.

Educare è ben di più.
Tu cosa ne pensi?

Elisabetta

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